La Normativa sulla sicurezza del lavoro ha rivestito,
nella storia dell’umanità, una grande conquista societaria che ha
permesso alle varie leggi di definire un sistema prevenzionistico del lavoro
che si è affinato con l’evolversi delle mansioni e il moltiplicarsi
delle attività lavorative; infatti dalle prime forme di lavoro
organizzato, si arriva alla crescente complessità delle società umane e
la progressiva abilità di accumulazione e conservazione delle risorse.
La prima nazione in cui venne emanata una legge antinfortunistica fu la Germania con l’introduzione, nel 1884, di un sistema obbligatorio di assicurazione convenzionato.
Successivamente le legislazioni antinfortunistiche, si diffusero in Europa e fuori di essa.
In Italia, nel 1930, con il RD (regio decreto) n°1398
viene emanato il Codice Penale (codice Rocco) che si occupa, nel libro
secondo, della tutela e sicurezza della pubblica incolumità del lavoro
con gli art. 437 e 451 da situazioni da pericolo e da situazione di
danno con gli art. 589 e 590.
Nel periodo post-bellico in Italia si assiste al
“boom” dell’economia, con inevitabile incremento della produzione e di
conseguenza degli infortuni e malattie professionali.
Verso la metà degli anni 50, il Governo, sotto la
spinta delle categorie di datori di lavoro e di lavoratori, emana una
serie di regolamenti, la cui rilevanza è particolare e tale che, con i
dovuti adeguamenti, resistano sino ad oggi.
Il DPR 547/55 e il DPR 303/56 sono nati per porre chiarezza nel mondo della Sicurezza dei luoghi di lavoro, e sono state le prima vera norma generale in tale materia (valenza oltre che legislativa anche di tipo tecnico):
La difesa della salute sul lavoro divenne a quel punto
un nodo centrale dell’iniziativa sociale, tanto che il Parlamento stesso
si trovò costretto a riconoscerne l’importanza, approvando con la legge
300/70 “Statuto dei Lavoratori” che all’art. 9 riconosce la “Tutela della salute e dell’integrità fisica:
I lavoratori, mediante loro rappresentanza, hanno
diritto di controllare l’applicazione delle norme per la prevenzione
degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere la
ricerca, l’elaborazione e l’attuazione di tutte le misure idonee a
tutelare la loro salute e la loro integrità fisica”.
La Riforma sanitaria Legge 833/78
Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale inserisce la sicurezza del
lavoro fra gli obiettivi del SSN e assegna alle ASL il compito di
provvedere alla prevenzione degli infortuni e malattie
La creazione di un mercato unico europeo porta il legislatore europeo alla direttiva quadro 89/391/CEE concernente l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della Salute e sicurezza dei lavoratori durante il lavoro.
La differenza di rispetto al sistema “command and
control” previsto dalle precedenti norme è l’introduzione nella gestione
della sicurezza di valutazioni di tipo:
Tecnico-Organizzativo-Procedurale-Comportamentale.
Le innovazioni introdotte dal recepimento della
normativa in Italia con la Legge 626/94, riguardano la centralità del
ruolo del Datore di Lavoro (DDL) che non può più limitarsi ad applicare
le norme esistenti ma deve organizzare un sistema aziendale di
prevenzione; prevedere ogni possibile effetto negativo per la salute e
la sicurezza dei lavoratori (attraverso il Documento di Valutazione dei Rischi DVR),programmare e mettere in atto tutte le misure prevenzione e protezione.
I principi basilari, fondamenta della 626 sono:
- la totale responsabilità del datore di lavoro per la salute e sicurezza dei lavoratori;
- la diffusione del la cultura della sicurezza anche attraverso la partecipazione dei lavoratori alla sicurezza in azienda
Vengono introdotti i concetti di:
- PREVENZIONE (attuazione di misure che vengono ritenute utili per eliminare o per ridurre quanto più possibile le situazioni di pericolo).
- PROTEZIONE (limitazione degli eventuali danni).
- PERICOLO (proprietà o qualità intrinseca di una situazione o materiale di arrecare danno a persone o cose).
- RISCHIO (probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di esposizione ad un determinato fattore)
Con il passare degli anni si rende necessario un riassetto della normativa che con la L 123/2007 produce l’attuale legge antinfortunistica: IL DLGS 81/08.
Attraverso quest’ultimo strumento il legislatore
nazionale ha voluto riscrivere ma anche integrare la precedente
disciplina, proponendo un nuovo modello di organizzazione aziendale
relativamente alla sicurezza, tale da coinvolgere tutti
gli attori protagonisti della vita aziendale e finalizzato al costante
miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza
Si definisce per la prima volta, il concetto di
Salute e di tutela Etica del rapporto di lavoro, la disciplina della
sicurezza non deve solo evitare o il ridurre la possibilità dei rischi
di malattia o di infermità, ma bensì, deve avere come scopo superiore,
ma anche realizzare un contesto organizzativo aziendale nel quale
vengono tutelati anche la persona come valore in sè ed il suo benessere
psicologico.
0 commenti:
Posta un commento